Seminari di1°, 2° e 3° livelloRiequilibrio dei chakras - Autotrattamento - TrattamentoPurtroppo al momento vige molta confusione in merito alla tecnica ReiKi, soprattutto nei contenuti telematici. Al fine di portare un po’ di chiarezza, consideriamo che ReiKi… …non è un sistema terapeutico, anche se i trattamenti possono contribuire a innalzare il livello generale dibenessere; …non è un sostituto della Medicina, al contrario può esserne un naturale complemento (da anni sisperimentano in diversi ospedali pubblici gli effetti dei trattamenti); …non è pranoterapia: in nessun caso vengono coinvolte le proprie risorse energetiche personali; …non è un rifugio nella mente: l'uso regolare della tecnica radica progressivamente nella realtà contingenteattirando talvolta persone e situazioni conformi al percorso evolutivo individuale; …non è “magia”: la Fisica contemporanea spiega la natura stessa della tecnica; …non è “stregoneria”: sempre più spesso la tecnica viene associata ad attività di psicosètte o congregazionianaloghe che comunque non hanno come finalità il conseguimento della libertà di autodeterminazione dell’individuo; …non è blasfemia, come sovente viene ritenuta da chi ne ignori funzionalità e finalità, ma è un’eresia: cioèuna scelta, la scelta di prendere la propria vita fra le mani per imparare a gestirla in piena autonomia e maturità (a tal proposito, si precisa che il Vaticano condanna l’uso della tecnica, con grande orgoglio per chi la esercita); …non è motivo di vanto, al contrario può essere una scuola per disidentificarsi dal proprio ego; …non è una bacchetta magica: le modificazioni innescate a livello energetico talvolta richiedono tempo epazienza per manifestarsi nella realtà oggettiva; …non è motivo di segretezza o atteggiamenti “carbonari”, al contrario è uno dei doni dell’Età dell’Acquarioche ha come finalità il “portare alla luce”. Ma allora cos'è ReiKi? È una tecnica, nulla di più. In quanto tale, richiede conoscenza (= studio), applicazione, esperienza, disponibilità ad imparare, talvolta anche dai propri errori. È semplicità: gli unici strumenti utilizzati sono le proprie mani e una dose minima di buon senso. L’operatore, da alcuni volgarmente chiamato reiker, sa che per raggiungere un risultato deve imparare a farsi da parte per lasciare agire la vita, indipendentemente dalle proprie aspettative, finché, da un certo momento in poi, le aspettative svaniscono. È dono di sé finalizzato ad aiutare prima di tutti sé stessi, come gli altri. È un percorso di autoconoscenza e autosviluppo destinato a produrre coscienza. ReiKi e il denaro: la barzelletta del meccanico…“Un automobilista in panne avvista fortunosamente un’officina e, dopo aver spinto la propria vettura per alcune decine di metri, chiede soccorso al meccanico. Dopo un’attenta osservazione e senza smontare una sola vite, il meccanico entra nella rimessa e ne esce armato solo di un comune martello. Ancora qualche occhiata di controllo e… SBAM! Un colpo secco sulla testata del motore. “Provi un po’ ad avviare la macchina”. Un giro di chiave e il gioco è fatto.L'automobilista, con grande gratitudine, chiede il conto e…“301 euro, grazie”.“Ma come? 301 euro per una martellata”? “Ma no, per quella più che 1 euro cosa potrei chiederle? 300 euro sono per sapere dove e come darla,la martellata!” “Se vuoi sfamare un uomo, non cucinargli del pesce.Insegnagli come si fa a pescare”.La tecnica ReiKi si acquisisce nell’ambito di seminari di 1° livello, accessibili a tutti (i minorenni devono essere accompagnati da un adulto con esercizio di potestà genitoriale), normalmente della durata di due giornate durante le quali si apprendono la natura della tecnica, le sue applicazioni e si riceve un’attivazione al suo utilizzo per sé stessi e per trattare le altre persone. Per chi lo desidera, è possibile proseguire con la formazione di 2° e 3° livello ed eventualmente concludere con l’abilitazione all’insegnamento, previo tirocinio propedeutico che conferisce il livello “teacher” (il 3° livello, comunemente denominato “master”, non è di per sé abilitante all’insegnamento). In sintesi, il Sistema Usui prevede tre livelli di tecnica che possono anche essere integrati con il sistema Karuna® che permette un utilizzo maggiormente mirato e raffinato della tecnica.